COSA POSSO FARE PER INTERROMPERE I RUMORI MOLESTI PROVENIENTI DAI VICINI? COSA DEVE FARE L’AMMINSTRATORE DI CONDOMINIO?
La problematica dei rumori molesti è molto frequente e sentita in ogni condominio, infatti mi sono spesso vista rivolgere richieste da parte di condomini che pretendevano la cessazione dei fastidiosi rumori provenienti dall’appartamento del vicino (televisore con volume troppo alto, feste, l’uso dei tacchi in casa, liti familiarie etc.) i quali non permettevano addirittura il riposo notturno.
COSA DEVE FARE L’AMMINISTRATORE?
Premesso che questo problema riguarda i rapporti tra privati e quindi in questi casi noi amministratori non possiamo intervenire formalmente in queste vicende, va sottolineato che si potrebbe arrivare attraverso un’opera di mediazione/facilitazione dell’amministratore ad una soluzione bonaria della questione ponendola all’ordine del giorno di una apposita riunione straordinaria.
Se questo tentativo fallisse, la soluzione potrebbe essere solo quella indicata dalla legge.
Infatti l’amministratore ha l’obbligo di adempiere a due obblighi nello svolgimento del proprio incarico:
- far rispettare il regolamento condominiale ai condomini;
- dare esecuzione alle delibere adottate dal condominio in assemblea.
Vi starete chiedendo cosa c’entrino questi due obblighi con l’imporre l’interruzione di rumore proveniente dal vicino di casa.
La ragione è presto spiegata dal fatto che il regolamento di condominio solitamente stabilisce fasce orarie durante le quali è tollerato fare rumore ( solitamente dalle 08.00 alle 13.00 del mattino e dalle 16.00 alle 21.00). Al di fuori di quelle fasce orarie il rumore non è consentito.
Ed ecco il primo obbligo dell’amministratore: far rispettare il regolamento che impone il rispetto di certi orari per svolgere attività che potrebbero generare rumore.
Certamente prendere contatto con il condomino indisciplinato è la soluzione migliore, anche inviando una lettera di un legale che intimi la cessazione della condotta inopportuna.
COSA ACCEDE SE IL CONDOMINO SI RIFIUTA DI RISPETTARE IL REGOLAMENTO?
In caso di violazione del regolamento condominiale esiste l’obbligo in capo all’amministratore (pena la sua revoca) di farlo rispettare attraverso un’azione giudiziaria in Tribunale.
ALTRA SOLUZIONE
Un’alternativa all’azione legale, introdotta dalla riforma del condominio, è rappresentata dalla possibilità di prevedere nel regolamento stesso sanzioni pecuniarie (multe) da porre a carico del condomino indisciplinato, le quali possono arrivare sino ad € 200,00 ed in caso di recidiva (il condomino insiste nella sua condotta disturbante) anche ad € 800,00.
Ricordo tuttavia che per inserire nel regolamento condominiale queste sanzioni sono necessarie determinate maggioranze: maggioranza dei presenti che rappresentino almeno la metà dei millesimi dell’edificio.
COME SI APPLICA CONCRETAMENTE LA MULTA AL CONDOMINO?
Elemento importante: la misura della sanzione pecuniaria (multa) può essere imposta al condomino rumoroso solo dall’assemblea attraverso una delibera che stabilisca una somma precisa; il voto favorevole deve essere dato dalla maggioranza degli intervenuti che rappresentino la metà del valore dell’edificio.
Ed ecco il secondo obbligo dell’amministratore di cui parlavamo: dare esecuzione alla delibera assembleare.
Quindi per riassumere, in queste situazioni, se il regolamento stabilisce fasce orarie in cui non si può far rumore, l’amministratore interverrà su impulso del condomino disturbato dal vicino il quale chiederà all’amministratore di mettere la questione dei “rumori disturbanti” all’ordine del giorno della prima assemblea utile, la quale a maggioranza deciderà la misura della multa da imporre a chi disturba.
Curati questi due passaggi l’amministratore dovrà far rispettare il regolamento condominiale e le delibere assembleari.
Aggiungo che l’amministratore potrebbe agire imponendo la “multa” anche senza richiedere l’autorizzazione all’assemblea ma solo se il regolamento stabilisse in modo chiaro la misura della sanzione, questo perché è un dovere stabilito dalla legge che l’amministratore faccia rispettare il regolamento condominiale, anche senza richieste dell’assemblea.
Personalmente questa strada delle sanzioni stabilite dal regolamento di condominio introdotta dalla riforma del 2012 l’ho sempre vista con scetticismo: il motivo? Perché a mio avviso crea molte cause in Tribunale in quanto il condomino che si vedesse sanzionare dall’assemblea, tenderebbe a non accettare la decisione e ad impugnarla di fronte ad un giudice.
Infatti, proprio perché il condomino disturbatore potrebbe opporsi a questa decisione del condominio impugnando la delibera entro 30 giorni, consiglio di raccogliere prove dei rumori molesti, tramite registrazioni o testimoni, al fine di potersi difendere meglio contro le eventuali iniziative giudiziarie del condomino rumoroso.
Onestamente questa soluzione l’ho vista applicata in rarissimi casi e in tutti questi si è quasi sempre generato contenzioso giudiziario.
Come dicevo, solamente nel caso in cui il regolamento di condominio vietasse i rumori, anche prevedendo le “multe”, l’amministratore avrebbe l’obbligo di intervenire in aiuto del condomino stressato dai rumori del vicino. Al di fuori di questa ipotesi l’amministratore potrebbe fare ben poco.
Infatti, come dicevo poco fa, l’amministratore si troverebbe a dover gestire rapporti tra privati sui quali non ha alcun potere poiché sfuggenti dall’ambito condominiale.
ALLORA COSA PUO’ FARE IL CONDOMINO STRESSATO NEL CASO IN CUI L’AMMINISTRATORE NON POSSA FAR NULLA?
Dovrete rivolgervi ad un avvocato per tentare la strada giudiziaria della responsabilità civile e penale, quindi agire in prima persona senza il coinvolgimento del condominio.
Sappiate che il rumore del vicino per essere preso in reale considerazione da un Tribunale Civile dovrà per legge superare la “normale tollerabilità”.
QUALE RUMORE PUO’ SUPERARE LA NORMALE TOLLERABILITA’?
Il livello di rumore considerato fuori norma è stabilito sia da specifiche leggi che dalle sentenze dei Tribunali, anche di Cassazione. Certamente sarà necessario, prima di intraprendere una causa di questo tipo, chiedere a degli esperti di fare rilevamenti sul rumore proveniente dal vicino per accertare i livelli di decibel dei rumori che si ritengono eccessivi: sto parlando della classica perizia tecnica.
Di fronte ad un giudice civile, se il giudizio dovesse concludersi positivamente per voi, potreste ottenere sia un ordine di concreta interruzione dell’attività che reca disturbo, sia un vero e proprio risarcimento del danno conseguente al rumore che siete stati costretti a subire: tale danno può essere senza dubbio alla salute, per la prolungata mancanza di riposo.
E’ REATO PENALE DISTURBARE I VICINI?
Oltre alla strada civile si potrebbe percorrere anche quella penale attraverso lo strumento della denuncia-querela. Il reato ipotizzabile è quello di “disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone”. Ovviamente, pur rimandando all’aiuto di un legale, posso solo precisare per esperienza personale che il disturbo del vicino per essere qualificato come reato di “disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone” deve interessare più persone dello stabile e non solo colui che si lamenta del fastidioso rumore subito.
Quindi, prima di querelare qualcuno per questo reato, consiglio di chiedere se anche altri condomini stiano vivendo il vostro stesso fastidio, in caso contrario lasciate perdere e non sprecate tempo e soldi inutilmente.
LO STALKING CONDOMINIALE
Recentemente, infine, si è assistito alla creazione da parte dei tribunali della consuetudine di tutelare i condomini con l’utilizzo della normativa anti-stalking dell’articolo 612 bis del Codice Penale (Atti persecutori) il quale si applicherebbe a tutte quelle situazioni che possono generare inquietudine alle persone che subiscono i rumori molesti.
Amm. Di Bari
CONSULENZA GRATUITA O PREVENTIVO E SOPRALLUOGO GRATUITI? Clicca qui!